venerdì 29 luglio 2011

ENNESIMA FIDUCIA, AD PERSONAM: ORA IL PROCESSO E’ LUNGO.

Hanno messo la fiducia per l’ennesima volta.
Al Senato oggi un nuovo ed ulteriore atto di arroganza da parte del governo e della lega nord verosimilmente cosciente della portata devastante di questo provvedimento sul sistema della giustizia italiana e sul principio della certezza della pena.
Nonostante il referendum abrogativo che ha testimoniato la contrarietà del popolo italiano alla politica governativa, si continuano a tutelare gli interessi del presidente del Consiglio. Questa volta si favorisce l’allungamento dei processi grazie alla nuova normativa in materia di acquisizione delle prove: in poche parole si rischia di vedere molti processi prescritti a causa dell’inevitabile allungamento dei singoli procedimenti in un sistema che è già allo stremo a causa dei forti tagli.
Con questa norma, inoltre, l’autonomia e l’indipendenza del giudice sono fortemente ridimensionati.
Il governo, invece di continuare a tagliare risorse e a modificare norme al fine di tutelare il Premier, dovrebbe affrontare con serietà veri problemi della giustizia.

martedì 26 luglio 2011

BORGHEZIO: UN INSULTO VERGOGNOSO AL DOLORE DI UN POPOLO

Sono esterrefatta. Le parole del leghista Borghezio, Europarlamentare, sono inqualificabili e non meritano alcun commento.
E' incredibile che un Italiano, per di più rappresentante del Nostro Paese in Europa, si esprima in questo modo insultando un popolo e il suo dolore, la civiltà e la democrazia.
Mi stringo al dolore delle tante famiglie che in queste ore sono colpite da questa dura e folle tragedia.

mercoledì 20 luglio 2011

Un'interrogaizone per l'Ospedale di Galliate e la sanità di Novara e VCO

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA


Sen. FRANCA BIONDELLI - al Sig. Ministro della Salute


PREMESSO

il Piano Sanitario Nazionale è stato oggetto di confronto, in parte condiviso nei principi, in parte invece di osservazioni e critiche sicuramente costruttive.
Detto Piano si va poi a scontrare con alcune realtà regionali dove la riorganizzazione del Piano Sanitario ipotizza anche la chiusura o lo smantellamento di alcuni reparti ospedalieri, per dare maggiore efficienza al sistema Sanità in Italia, peraltro nell’ipotetico obiettivo di contenere i costi o per meglio dire per ottimizzare le risorse.
Tutto questo senza tener conto dei gravi disagi che si possono arrecare ai cittadini ammalati

RITENUTO

che recentemente, nella Regione Piemonte, è stata diffusa dagli organi di stampa e dai media la notizia che l’Ospedale San Rocco di Galliate, come altri presidi ospedalieri del novarese e del VCO, dovranno essere ridimensionati senza una vera ottica di riconversione.
Gli utenti del presidio ospedaliero di Galliate hanno manifestato preoccupazione come pure tutti gli amministratori dei comuni dell'Ovest Ticino, che stanno richiedendo chiarezza e trasparenza per il futuro dell’Ospedale, la cui offerta di servizi di qualità, di alto livello di operatività ed integrazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara è da tutti riconosciuta;

queste soluzioni proposte dalla Giunta Regionale sono sintomo di una politica di distruzione del servizio pubblico e di non interesse dei bisogni dei cittadini e della loro salute;

la riorganizzazione degli Ospedali della Regione Piemonte, che causa grande preoccupazione nei cittadini del territorio piemontese e degli operatori della sanità, è già stata oggetto di una interrogazione parlamentare, nei mesi scorsi, ove ho già manifestato il mio dissenso per il caotico metodo con cui la Giunta Cota sta affrontando il delicato tema delle sanità in Piemonte, dove a tuttora non è stato ancora nominato un Assessore alla Sanità;
ogni azione della Pubblica Amministrazione, e nella fattispecie la Regione Piemonte deve adottare provvedimenti di questa portata dopo un’attenta analisi dei costi – benefici che ne derivano e che quindi vanno al di là della mera proiezione finanziaria, ma deve anche tener conto dell’impatto con la cittadinanza in termini di salute e di aspetti sociali, secondo i principi di una sana politica rivolta ai cittadini;
a fronte di tali principi occorre definire alcuni parametri che impediscano scelte del tutto inopportune ed inutili se non dannose.

Ciò premesso, si chiede al Sig. Ministro

se intenda intervenire per fare chiarezza sulla situazione della Regione Piemonte, per impedire che vengano adottati provvedimenti di grande rilevanza quali il ridimensionamento di presidi ospedalieri del territorio Novarese e del Verbano Cusio Ossola per una attenta analisi dei costi/benefici che ne derivano, nella consapevolezza del rispetto dell' autonomie regionali, ma soprattutto nel rispetto dei cittadini ammalati.

lunedì 18 luglio 2011

IL 19 LUGLIO PER RICORDARE PAOLO BORSELLINO

Ricorre quest'oggi, 19 Luglio, l'anniversario della morte del Magistrato Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta.
Vorrei ricordare, con questa breve riflessione, le figure eroiche di questi uomini che, per servire l'Italia, la legalità e la giustizia hanno pagato un prezzo altissimo. A loro e a tutte le vittime innocenti di mafia, va il mio pensiero.
Magistrati come Falcone e Borsellino siano d'esempio per tutti, e in particolare alle nuove generazioni, per la loro onestà, integrità e dedizione, per il rispetto della legalità e per l'altissimo senso civico.

mercoledì 13 luglio 2011

Al fianco degli invalidi: Il contrassegno

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

BIONDELLI - al Ministro dei Trasporti


PREMESSO
che la Legge 29 luglio 2010, n. 120 - Disposizioni in materia di sicurezza stradale così dispone all’Art. 58.
Art. 58
(Modifiche all'articolo 74 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, concernente contrassegni su veicoli a servizio di persone invalide)
All'articolo 74 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, sono apportate le seguenti modificazioni:
al comma 1, le parole: «di simboli o diciture dai quali può desumersi la speciale natura dell'autorizzazione per effetto della sola visione del contrassegno» sono sostituite dalle seguenti: «di diciture dalle quali può essere individuata la persona fisica interessata»;
il comma 2 e' sostituito dal seguente:
«2. Per i fini di cui al comma 1, le generalità e l'indirizzo della persona fisica interessata sono riportati sui contrassegni con modalità che non consentono la loro diretta visibilità se non in caso di richiesta di esibizione o di necessità di accertamento».
- tale norma è il presupposto per consentire dopo 12 anni di adottare anche in Italia il Contrassegno Unificato Disabili Europeo per la circolazione e la sosta dei veicoli previsto dalla Raccomandazione del Consiglio europeo del 4 giugno 1998.
- questo testo modifica di fatto la norma del Codice della Privacy che rendeva impossibile l'adozione del Contrassegno anche in Italia. Previsto da una Raccomandazione del Consiglio europeo, il Contrassegno Unificato in Italia ha sollevato infatti dubbi e perplessità, legate alla garanzia della tutela o meno della privacy del disabile. Recando sul fronte non solo la dicitura “disabile”, ma anche il simbolo internazionale della persona disabile, la stilizzazione nota in tutta il mondo, vi era un evidente contraddizione con quanto disposto dall'articolo 74 del Codice della Privacy (L.196/03), che vieta l'esposizione di simboli o diciture.
- con l'adozione del Contrassegno Unificato Disabili Europeo (Cude), la persona disabile può circolare e veder riconosciuti i suoi diritti non solo se viaggia in auto per l'Europa, ma anche se circola o sosta in latri Comuni italiani. Ad oggi, infatti, il rilascio del Contrassegno è demandato ai Comuni di residenza e ognuno ha le sue regole: ciò ha provocato segnalazioni di persone disabili multate, benché munite di contrassegno, in Zone a traffico limitato o in parcheggi riservati di altre città.
- La Comunità Europea, in merito al recepimento da parte dell’Italia della raccomandazione 98/376/CE inerente il contrassegno europeo per disabili, così si è espressa. La raccomandazione 98/376/CE del Consiglio in questione introduce un modello comunitario europeo standardizzato che deve essere reciprocamente riconosciuto attraverso gli Stati membri UE. Tuttavia gli Stati membri sono responsabili per il rilascio del contrassegno e in questo senso le autorità nazionali fanno riferimento alle loro rispettive definizioni di inabilità nonché ad altra legislazione. Definiscono le procedure per la concessione del contrassegno, hanno l’ultima parola sulle informazioni visualizzate e su altre condizioni per l’utilizzo del contrassegno.
RITENUTO
che, allo stato, manca solo la modifica del regolamento attuativo del Codice della Strada che riporta ancora la dicitura “Contrassegno invalidi” e disciplina le procedure per il suo ottenimento.
che appare del tutto inconcepibile che, a distanza di più di un decennio, e con una legge già approvata e vigente da ormai un anno, con la modifica sopra riportata, il Ministero non si adoperi per adottare un provvedimento di attuazione, che ha carattere meramente amministrativo;
che di fronte ad un’ingiustificata inerzia del Ministero e dei suoi funzionari, tanti cittadini disabili debbano ancora patire i ritardi della burocrazia in Italia, peraltro su aspetti che sono di estrema facilità di adozione;
che i danni che ne derivano creano disagio ai diretti interessati, purtroppo in numero considerevole, in un contesto di evidente insensibilità sociale.
SI CHIEDE
al Ministro dei Trasporti, quali iniziative intenda adottare affinchè un provvedimento già approvato con legge dello Stato da più di un anno diventi concretamente operativo mediante l’adozione del Regolamento di attuazione, atto di natura meramente amministrativa.
di informare quali siano gli eventuali impedimenti od i responsabili del ritardato adempimento.

Interrogo il Ministro dell'Interno: e i vigili del Fuoco?

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

BIONDELLI - al Ministro dell’Interno

Premesso che
- in tutta Italia, ma in particolare in Piemonte, la situazione che si è venuta a creare per i Vigili del Fuoco è indubbiamente grave.
- la carenza di funzionari tecnici in Piemonte ma , in particolar modo accentuata in alcune sedi provinciali quali il comando di Alessandria comporta che vi sono numerose aziende a rischio rilevante (termine tecnico per descrivere la pericolosità delle stesse secondo la normativa vigente per la prevenzioni degli incendi);
- la carenza di Funzionari ha ripercussioni sul territorio, oltre al soccorso tecnico urgente. I Funzionari, tra le tante competenze, sono componenti delle commissioni di pubblico spettacolo ed impongono con la loro presenza (e preparazione tecnica) le necessarie misure di prevenzione; la mancanza di funzionari presso il Comando di Alessandria comporta che il Sindaco o il Prefetto non possano avvalersi della consulenza di tecnici del settore della sicurezza quali sono i Vigili del Fuoco.
- le Organizzazioni Sindacali hanno denunciato al Ministro dell’Interno questa criticità, ma la sensazione è che i Vigili del Fuoco professionisti sono prossimi alla estinzione.
- La situazione dell'organico è drammatica: rispetto al DPCM del 97 (piante organiche ministeriali) presso il Comando di Alessandria mancano 30 capi reparto (la più alta qualifica del settore operativo) e 12 capi squadra.
- per raggiungere uno standard accettabile mancano almeno tra le 25 e le 30 unità operative, a queste si aggiunge la disastrosa carenza nel settore amministrativo.
- Infine, da qualche settimana, al Comando di Alessandria, c'è una nuova drammatica carenza nel settore tecnico, cioè l'area dei Funzionari: dalle 10 unità previste ne sono rimaste solo due e dal primo di luglio neppure più queste ultime due; quindi, presso il Comando di Alessandria è rimasto un solo tecnico, il Dirigente, che si alterna tra le funzioni di Comandante, Funzionario delegato, Tecnico di servizio.
- Nessun altro Comando d'Italia è messo cosi male come quello di Alessandria.
- le Organizzazioni Sindacali denunciano altresì che si vuole arrivare alla privatizzazione dei servizi e del potenziamento incondizionato del volontariato, che per quanto essenziale nell’operatività può essere solo di supporto ai Vigili del Fuoco professionisti.
- Altro segnale di smantellamento è una nota pubblicata sul sito del Ministero dell'Interno: " Le operazioni di rifornimento di carburante per gli aeromobili con passeggeri a bordo o in fase di imbarco e sbarco saranno effettuate da personale aeroportuale qualificato e non più dai Vigili del fuoco". Ciò è quanto stabilisce un decreto firmato dallo stesso Ministro dell'Interno.
RITENUTO
che in materia occorra la massima trasparenza sia per gli operatori del settore che portano con se anche le preoccupazioni delle loro famiglie, ma anche per la cittadinanza che notoriamente stima ed apprezza il Corpo dei Vigili del Fuoco per la loro attività, sempre presente nei momenti di pericolo per la cittadinanza.
che assolutamente occorre far chiarezza per garantire l’operatività e l’efficienza dei Vigili del Fuoco, siano essi di Alessandria, come del Piemonte, ma senza dubbio dell’Italia intera;
SI CHIEDE
al Ministro dell’Interno, quali provvedimenti intenda adottare in merito e quali siano i progetti a breve e a medio termine in ordine ai fatti esposti in premessa, oltre che per garantire il massimo dell’efficienza e dell’operatività del Corpo dei Vigili del Fuoco.

martedì 12 luglio 2011

CONVEGNO MALATTIE AD ANDAMENTO DEGENERATIVO DI PARTICOLARE RILEVANZA SOCIALI MEDICINA DI GENERE - TUMORE AL SENO - MALATTIE REUMATICHE - SINDROME HIV

Oggi presso il Palazzo della Minerva al Senato si è svuoto un Convegno su queste tre patologie che colpiscono maggiormente le donne e che necessitano di una valutazione d'impatto sotto il profilo del welfare state .
Al Convegno hanno partecipato relatori di fama mondiale: il Prof. Alberto Costa, direttore della scuola di oncologia, il Prof. Guido Valesini, professore ordinario di reumatologia dell'Università "La Sapienza" di Roma, il prof. Giuliano Rizzardini, infettivologo dell'Ospedale Sacco di Milano.
La relazione da me svolta sull'indagine conoscitiva sull'HIV si è posta l'obiettivo di analizzare lo stato di accesso alle cure prestando particolare attenzione al problema delle donne. Lo scopo dell'indagine è stato quello di raccogliere dati e informazioni in modo da consentire interventi migliorativi in campo sanitario.
La documentazione sull'indagine conoscitiva è disponibile sul sito del Senato della Repubblica.
Al Convegno, oltre al Presidente Sen. Antonio Tommasini, alla mia Capo Gruppo, Sen. Fiorenza Bassoli, e alle altre senatrici Chiaromonte, Bianconi e Rizzotti, ha partecipato anche il Ministro della Sanità Ferruccio Fazio.
Spero che questa articolata indagine condivisa da tutta la Commissione Sanità del Senato possa realizzare un progetto sanitario che trovi soddisfazione da parte del cittadino ma soprattutto della donne.

venerdì 1 luglio 2011

Ennesima interrogazione in difesa dei Malati di SLA (e non solo)

BIONDELLI - Al Ministro della Salute

Premesso che:
nella seduta antimeridiana del 22 giugno scorso ho avuto la possibilità di portare all’attenzione dell’Aula il problema di una persona malata di SLA (con diagnosi certa e certificata) che si è vista rispondere dalla Commissione INPS per le invalidità civili che, per la concessione dell’indennità di accompagnamento “dovrà ritornare in un momento successivo”;

nella giornata di domenica 26 giugno è stata portata alla mia conoscenza che la circostanza che una persona, malata di distrofia muscolare a far tempo dal 1981, ha dovuto inviare all’INPS la documentazione “provvisoria” del proprio stato di malattia. Inviata tale documentazione all’inizio del 2011 e dopo un sollecito dell’interessato – non avendone egli alcuna notizia – si è visto rispondere che “essendo trascorsi 60 giorni dalla presentazione della documentazione provvisoria la stessa è da intendersi come definitiva”;

questi sono solo due esempi (gli ultimi in ordine di tempo) delle innumerevoli lettere, email, telefonate, ecc…, che giungono – purtroppo – regolarmente alla mia attenzione;

queste tematiche sono state oggetto – in modo responsabile e trasversale – di mozioni, interpellanze, interrogazioni ma anche di interventi legislativi ad hoc da parte di tutti i rappresentanti della politica, a qualsiasi parte politica essi appartengano;

rilevato che
tale atteggiamento, condiviso, nei confronti di queste situazioni tanto gravi quanto purtroppo diffuse non può essere vanificato da atteggiamenti burocratico-amministrativi degli Enti preposti a darne attuazione che, invece di essere al servizio delle persone che ad essi si rivolgono, costituiscono spesso un elemento di frustrazione delle legittime aspettative;

tutti gli interventi normativi (legislativi ed amministrativi) hanno come loro costante una sempre maggiore attenzione al soddisfacimento dei diritti e dei bisogni dei cittadini, sia per la celerità della risposta sia per la semplificazione dell’iter necessario per ottenerla;

tenuto conto che
la semplificazione e la celerità non devono, comunque, far venir meno i necessari controlli di congruità né tanto meno costituire l’alibi per comportamenti delittuosi e truffaldini che vanno, sempre, individuati e perseguiti;

si chiede di sapere
quali iniziative il Sig. Ministro voglia intraprendere per sollecitare i vertici direzionali dell’INPS ad impartire disposizioni che, rispettose, ovviamente, della vigente legislazione in materia di riconoscimento di invalidità civile ed indennità di accompagnamento, consentano non una rapida ma una “immediata” definizione delle relative pratiche nei confronti di quei soggetti che risultano affette da gravissime patologie croniche invalidanti, spesso ad exitus infausto (malati oncologici terminali, SLA, distrofia muscolare, ecc.)

Ennesima interrogazione in difesa dei Malati di SLA (e non solo)

BIONDELLI - Al Ministro della Salute

Premesso che:
nella seduta antimeridiana del 22 giugno scorso ho avuto la possibilità di portare all’attenzione dell’Aula il problema di una persona malata di SLA (con diagnosi certa e certificata) che si è vista rispondere dalla Commissione INPS per le invalidità civili che, per la concessione dell’indennità di accompagnamento “dovrà ritornare in un momento successivo”;

nella giornata di domenica 26 giugno è stata portata alla mia conoscenza che la circostanza che una persona, malata di distrofia muscolare a far tempo dal 1981, ha dovuto inviare all’INPS la documentazione “provvisoria” del proprio stato di malattia. Inviata tale documentazione all’inizio del 2011 e dopo un sollecito dell’interessato – non avendone egli alcuna notizia – si è visto rispondere che “essendo trascorsi 60 giorni dalla presentazione della documentazione provvisoria la stessa è da intendersi come definitiva”;

questi sono solo due esempi (gli ultimi in ordine di tempo) delle innumerevoli lettere, email, telefonate, ecc…, che giungono – purtroppo – regolarmente alla mia attenzione;

queste tematiche sono state oggetto – in modo responsabile e trasversale – di mozioni, interpellanze, interrogazioni ma anche di interventi legislativi ad hoc da parte di tutti i rappresentanti della politica, a qualsiasi parte politica essi appartengano;

rilevato che
tale atteggiamento, condiviso, nei confronti di queste situazioni tanto gravi quanto purtroppo diffuse non può essere vanificato da atteggiamenti burocratico-amministrativi degli Enti preposti a darne attuazione che, invece di essere al servizio delle persone che ad essi si rivolgono, costituiscono spesso un elemento di frustrazione delle legittime aspettative;

tutti gli interventi normativi (legislativi ed amministrativi) hanno come loro costante una sempre maggiore attenzione al soddisfacimento dei diritti e dei bisogni dei cittadini, sia per la celerità della risposta sia per la semplificazione dell’iter necessario per ottenerla;

tenuto conto che
la semplificazione e la celerità non devono, comunque, far venir meno i necessari controlli di congruità né tanto meno costituire l’alibi per comportamenti delittuosi e truffaldini che vanno, sempre, individuati e perseguiti;

si chiede di sapere
quali iniziative il Sig. Ministro voglia intraprendere per sollecitare i vertici direzionali dell’INPS ad impartire disposizioni che, rispettose, ovviamente, della vigente legislazione in materia di riconoscimento di invalidità civile ed indennità di accompagnamento, consentano non una rapida ma una “immediata” definizione delle relative pratiche nei confronti di quei soggetti che risultano affette da gravissime patologie croniche invalidanti, spesso ad exitus infausto (malati oncologici terminali, SLA, distrofia muscolare, ecc.)