sabato 27 giugno 2015

Intitolazione della nuova sede ANC Borgomanero a Gian Pietro Cossu

Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso dalla Mafia a Palermo nel 1982, figlio di Carabiniere e Vicecomandante generale dell’arma dei Carabinieri definiva il Carabiniere: come un uomo che ha fede, che crede profondamente in quello che fa senza mai arrestarsi di fronte al difficile compito di una professione gratificante ma difficile al tempo stesso. Ed è questo spirito che oggi vogliamo ricordare. Quello spirito che ha coinvolto Gian Pietro Cossu nel giugno del 2005 quando decise di intervenire in supporto ai suoi colleghi durante le tragiche ore della strage di Bogogno. Un figlio dello Stato Italiano chiamato a difendere la legalità. Il suo gesto di generosità è stato punito oltre ogni modo. Per salvare altre vite ha perso la sua vita. Una vita di sogni e di speranze, costruita insieme a sua moglie Leila e a sua figlia Lucrezia che all’epoca dei tragici fatti aveva 4 anni. Borgomanero, con l’intitolazione della nuova sede dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri, vuole ricordare un eroe dei giorni nostri. Uno di quegli eroi che quotidianamente sfida un pericolo che non sempre si presenta sotto le sue reali spoglie. Oggi voglio stringermi in un affettuoso abbraccio ai parenti del Vice Brigadiere Cossu alla moglie, alla figlia e ai genitori presenti quest’oggi, così come ai parenti delle altre vittime di quella strage. In questa giornata non deve vivere solo il ricordo ma anche l’esempio di un uomo morto per fare del bene alla sua comunità. Ringrazio sentitamente l’Associazione Nazionale Carabinieri per la splendida giornata offerta ed in particolar modo il Presidente che ha scelto di celebrare la giornata con un riuscitissimo concerto della Fanfara dell’Arma dei Carabinieri del Terzo Battaglione Lombardia. Un grazie al Colonnello Giovanni Spirito, ai rappresentanti della Prefettura e al sindaco di Borgomanero Anna Tinivella.

 



sabato 20 giugno 2015

L’affetto di tutta la provincia di Novara per il Prefetto Amelio

Oggi a Novara per ricordare Giuseppe Amelio, Prefetto di Novara tragicamente scomparso in un incidente il 12 luglio 2012. Amelio fu servitore dello Stato e uomo delle Istituzioni. Di lui porto con me la solerzia e la particolare attenzione alle problematiche del territorio. Abbiamo avuto modo di condividere molte criticità durante il suo periodo di permanenza a Novara dal 2008 al 2012. Ai tempi ero Senatrice della Repubblica e molte volte ci si è confrontati nei tavoli di concertazione aperti per affrontare situazioni difficili per i cittadini del nostro territorio colpiti da una crisi che, con il passare degli anni, ha avuto sviluppi sempre più duri da affrontare. La sua posizione pacata e riflessiva, si poneva sempre con uno sguardo positivo alla risoluzione dei problemi. L’obiettivo suo principe fu sempre e comunque il bene del territorio di tutta la Provincia. Novara lo ricorda con molto affetto. Un affetto ricambiato e visibile, nel momento in cui gli venne notificato il suo trasferimento in quel di Alessandria. Lo colse un dispiacere profondo dovuta alla necessità di lasciare un territorio a cui, insieme alla sua famiglia, era davvero molto legato. Dopo la Santa Messa in suo ricordo officiata dal Vescovo di Novara Mons. Franco Giulio Brambilla, a lui molto legato, è stato intitolato a lui il salone dell’Archivio di Stato. Un luogo storico per la nostra provincia a cui era molto attaccato in virtù della sua passione per i passaggi storici del territorio. Il giusto tributo che dimostra e ricorda l’impronta lasciata nella società e nelle istituzioni, dal suo passaggio nel novarese. Un forte abbraccio a sua moglie Caterina persona straordinaria, che quest’oggi ha dimostrato ancora una volta come la sua esperienza a Novara ha significato qualcosa di profondo. 



giovedì 18 giugno 2015

Con i mauriziani un progetto diretto a migliorare i flussi migratori

Oggi, giovedì 18 giugno, ho partecipato, con il Direttore Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di integrazione Natale Forlani, all’incontro al Ministero del lavoro, con una delegazione Mauriziana, guidata dal Ministro del Lavoro Hon. Soodesh Satkam Callichurn, nell’ambito di un confronto che ha portato alla presentazione dei risultati di un programma di Migrazione circolare che ha coinvolto 100 lavoratori Mauriziani nei settori dell’Agricoltura, della pesca e del Turismo.
Il programma Finanziato con risorse Europee, realizzato dalla Direzione dell’Immigrazione del Ministero del Lavoro Italiano, ha consentito a 30 quadri dell’Amministrazione mauriziana e a 70 lavoratori qualificati di effettuare formazione e importanti esperienze lavorative nelle imprese Italiane, con la collaborazione dell’Istituto Internazionale di ricerca IAMB di Bari, dell’Organizzazione Mondiale delle Migrazioni e di numerose imprese Italiane, raccogliendo il vivo apprezzamento delle Autorità Governative dei due Paesi e di quelle dell’Unione Europea.
Esprimo la più viva soddisfazione del Ministero del lavoro sui risultati ottenuti e sulla qualità dell’intervento realizzato, nell’ambito dell’accordo sottoscritto nel 2013 con le Mauritius, in materia di immigrazione. È un’intesa innovativa finalizzata a qualificare i lavoratori migranti nella prospettiva di un ritorno nel loro Paese con la finalità di rafforzare le competenze delle risorse umane e i programmi di sviluppo nei Paesi di origine. Desidero sottolineare che questi programmi sono in corso di prosecuzione con altri cinque Paesi del Nord Africa e dell’Est Europa e costituiscono esempi importanti sul modo di qualificare una migrazione sostenibile e che faccia coincidere gli interessi dei Paesi coinvolti.

domenica 14 giugno 2015

A Novara incontro con le comunità senegalesi d’Italia

Sabato 13 giugno ho voluto portare il saluto personale e del Governo alla Federazione di senegalesi d’Italia riunitesi a Novara per un confronto religioso e interculturale. Ho voluto essere presente per proseguire un percorso iniziato anni fa. Un percorso fatto di coerenza che mi porta al confronto sempre, anche in momenti come questi, in cui risulta essere minato da una propaganda violenta e insensata andato a cogliere elementi che non hanno nulla a che fare con il dialogo. Benché non sia uno scout raccolgo il messaggio di Papa Francesco: nel mio vivere voglio costruire ponti e non mura perché non dimenticherò mai la sofferenza del popolo a cui appartengo quando per necessità è andato in paesi lontani.


sabato 13 giugno 2015

Visita al centro di accoglienza ad Omegna e convegno sull’immigrazione

Serata di confronto sull’immigrazione quella di ieri venerdì 12 giugno ad Omegna. Insieme a Don Dino Campiotti, Giovanni Rondinelli e al sindaco di Omegna Maria Adelaide Mellano, abbiamo visitato il centro di accoglienza a Crusinallo. Una struttura idonea, diretta ad accogliere ragazzi che scappano da incredibili situazioni presenti nei loro paesi di origine. Ho avuto modo di parlare con alcuni di loro (oltre 45 quelli presenti) ed è ancora viva la preoccupazione nei loro occhi. Sempre con Don Dino e Giovanni Rondinelli, ho partecipato all’assemblea pubblica ‘Migrazione, integrazione, diritto di cittadinanza’. Insieme a noi anche l’Assessore Regionale per l’immigrazione Monica Cerutti, Davide Picardo, Coordinatore del Caim (coordinamento delle associazioni musulmane di Milano). Il tema dell’immigrazione e dell’accoglienza è vivo e caldo. Mi sento di difendere fermamente il Governo attuale. Non è mai stato fatto nulla per anni e anni su tanti fronti, economico, lavorativo, industriale solo per citarne alcuni. Così come si è fatto poco e male sul tema dell’immigrazione e ora si pretende che in 8 mesi di attività tutto venga risolto. Ci troviamo di fronte ad un problema che di certo non può essere sottovalutato e allo stesso tempo deve essere risolto in concerto con l’Europa, troppo silente in questi anni, per fare in modo che il problema si possa risolvere alla sua radice. E’ questo quello che si sta facendo è su questo che si sta lavorando. Non si sta di certo affrontando questa situazione attraverso l’inconcludente demagogia capace solo di far accrescere la tensione sociale.




martedì 2 giugno 2015

A Novara per le celebrazioni ufficiali della festa della Repubblica

 Oggi si celebra la festa della nostra Repubblica. Una ricorrenza dettata nella sua data dal referendum con il quale i cittadini scelsero una via differente dalla Monarchia. Oggi quel furore democratico dimostrato con la partecipazione di massa al referendum (ben l’89% degli aventi diritto si recarono a votare), vive un momento di forte crisi. Oggi siamo all’indomani di una tornata elettorale che ha portato alle urne solo il 52% degli aventi diritto. Vuol dire che una persona su due non è andata a votare per queste elezioni regionali. Faccio eco a quanto detto dal Presidente della Repubblica Mattarella rivolgendosi ai Prefetti in questi giorni di festa per la nostra nazione. Il primo male da combattere è senza ombra di dubbio la corruzione che vive e prolifica nelle istituzioni andando a ledere i principi democratici e di libero mercato a cui l’Italia si ispira da sempre. Un male, un cancro, che collegato alla criminalità organizzata, ha fatto sì che metà degli italiani non creda più nel voto; espressione numero uno della vita democratica di un paese nonché linfa vitale per i suoi valori e per la sua attività. Bisogna allo stesso modo però distinguere quella che è la reale difficile situazione della lotta alla corruzione con chi fa di questa tematica un semplice argomento di campagna elettorale, soffiando sul fuoco della disaffezione solo per ottenere consenso mentre nella sua reale attività politica nega questi stessi principi togliendo il consenso a quelle leggi che andrebbero a contrastare con maggiore forza il diffondersi della corruzione. Oltre alle celebrazioni ufficiali ho partecipato alla simbolica consegna della cittadinanza ai ragazzi stranieri che vivono in Novara. Viviamo giorni complessi, in cui la propaganda non sta facendo altro che metterci l’uno contro l’altro. Ritengo però, che i tempi siano maturi, per fare in modo che le tematiche dei diritti civili siano affrontate. Tematiche che troppe volte sono state utilizzate solo in campagna elettorale. Un tema che il Premier Renzi ha portato più volte all’attenzione dei media. Ritengo che ci possano essere le condizioni affinché si possano compiere passaggi importanti all’interno di questa legislatura. Il concetto che mi preme sottolineare vuole andare contro una affermazione davvero brutta ed antipatica che ogni tanto sentiamo in giro da coloro che fanno politica per populismi. Voi qui non siete ospiti. Voi qui siete cittadini. Seguendo le direttive che lo Stato democratico detta anche voi siete chiamati al vostro dovere per costruire uno Stato migliore e più forte. Noi italiani lo abbiamo fatto all’estero e così è stato per coloro che vi hanno preceduto. Il vostro impegno è un grande valore su cui la vita del nostro paese può e si deve basare.




Un 2 giugno rivolto ai più giovani.

Prima a Maggiora per consegnare insieme al sindaco Fasola le Costituzioni ai ragazzi 18enni e ad assistere ad una interessantissima ricostruzione del contributo novarese negli anni dell'assemblea costituente. Poi ad Invorio grazie all'invito del sindaco Dario Piola, nello scenario del cortile di casa Curioni per assistere al concerto dei Bersaglieri e consegnare anche in questo caso le Costituzioni ai 18enni. Ringrazio il sindaco per la magnifica serata trascorsa insieme al Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il Prefetto, i sindaci e i rappresentanti delle Forze dell'Ordine.